martedì 27 dicembre 2011

Piccole Donne: volevo essere Meg.. (ma ora forse sono Jo..)

Ieri sera, dopo che i bimbi si sono finalmente addormentati (metterli a dormire dopo tutta l'eccitazione della giornata di Natale è stata un'impresa titanica), mi sono infilata nella mia coperta con le maniche- apprezzato regalo da parte della suocera- rosa confetto con il faccione di Hello Kitty (ecco, questo poteva risparmiarselo, magari c'era anche un tantino più sobria), ho rubato il telecomando al coniuge che ronfava alla grande sul divano e sono incappata in Piccole Donne, il film. Non la mitica versione datata 1949 con Liz Taylor nei panni di Amy, ma la versione più recente, quella con Susan Sarandon e Winona Ryder. 
Piccole donne (ma anche Piccole donne crescono) rappresenta per me una pietra miliare della mia crescita come persona (ma anche come lettrice): il libro mi era stato regalato dai miei genitori al passaggio tra le scuole elementari e le medie. E' stato il mio primo libro di formazione, che ho amato tantissimo e amo tuttora, che ho letto e riletto fin quasi a impararlo a memoria. Confesso che non vedo l'ora che la cinquenne sia abbrastanza grande da poterlo leggere (ma credo che lo farò leggere anche al duenne..).
Ciò che stupisce è quanto sia attuale nei contenuti, sulla condizione della donna, sulla possibilità e l'importanza di realizzarsi come persone, immagino che sarà stato considerato moderno e all'avanguardia nel periodo in cui è stato pubblicato..
Quando ero poco più di una bimba, ammetto di essermi immedesimata nella sorella maggiore Meg, così legata alla tradizione e all'idea di famiglia, responsabile e seria, un po' snob. Da adulta invece, non posso fare a meno di apprezzare la figura di Jo: sicuramente perchè lettrice e amante della letteratura, ma anche per la forte volontà di realizzarsi, di migliorarsi, di dimostrare il proprio valore, per la fierezza delle proprie idee e opinioni.

Nota polemica: ho visto il film su un canale della tv cosiddetta generalista, che solitamente non degno di attenzione: ieri sera mi sono ricordata il perchè di questo mio snobismo! Insulsa pubblicità ogni 15 minuti circa! all'una di notte, passata da un pezzo,  Beth era ancora viva, Jo a New York, Amy in Europa e Meg aveva ancora un pancione da parto gemellare..un po' di rispetto per lo spettatore!

4 commenti:

  1. Cerdo fosse uno dei libri ricevuti in regalo per la prima comunione (1976, anni 9) e anch'io letto e riletto più volte, anche se da tempo giace polveroso su qualche scaffale a casa di mia madre. Non so se i miei due maschi apprezzerebbero il libro (potrei provare con 'Piccoli uomini' ma io sono sicuro che Jo è sempre stata il mio idolo.
    Roberta

    RispondiElimina
  2. La versione di Cukor del '33 però è altrettanto bella, con la Hepburn che fa Jo...
    L'ho rivisto anche io a pezzetti l'altra sera questo film, me lo ricordavo pessimo con la Ryder eccessiva, invece forse ero io negli anni '90 a voler essere Jo ed ora, invece, ho guardato Susan Sarandon (saranno i 40 anni che bussano?) e non mi è quasi dispiaciuto.
    Concordo sulla pubblicità: che strapalle!

    RispondiElimina
  3. La versione di Cukor non l'ho mai vista! devo rimediare!

    RispondiElimina
  4. Jo, io mi sono sempre vista come Jo: ora mi sa che son diventata un po' troppo Meg
    Il mio libro di formazione: Pride & Prejudice di J. Austen. Posso confessare una cosa? Quando insegnavo lingua e letteratura inglese, ai ragazzi di 5° ho fatto portare alla maturità P&P solo xrche' era e sarà sempre il mio preferito!!!
    Ehm poi xro' ho visto che hanno fatto anche il film e che insomma la mia scelta non era poi stata cosi male...

    RispondiElimina