mercoledì 28 settembre 2011

Gianni Rodari

Sabato mattina stavo mettendo in ordine uno scaffale pieno di libri, quando salta fuori questo libretto, che se ne stava un po' nascosto dietro agli altri...mia mamma l'aveva riesumato dalla loro libreria un po' di tempo fa e me l'aveva dato da portare a casa per due motivi: il primo è che in effetti è mio (la dedica datata 1982 è inequivocabile...) e mia mamma son 10 anni che cerca di liberarsi di tutto ciò che le ho lasciato in giro per casa quando mi sono sposata adducendo motivi di spazio, il secondo motivo, ben più importante e serio, è quello di poterlo leggere ai bimbi.
Il libro è Favole al telefono di  Gianni Rodari: quando la cinquenne l'ha visto, le si sono illuminati gli occhi e mi ha chiesto di leggere qualcosa, il duenne "e mezzo" è rimasto abbastanza indifferente, ma in effetti credo che lui sia ancora fuori-target. Così da sabato, prima di dormire, leggiamo qualche favola al telefono di Gianni Rodari (e poi accontentiamo anche il duenne con un libretto pieno di colori e disegni): alcune storie le ricordavo, altre le avevo completamente dimenticate. In ogni caso, mi colpisce come la cinquenne rimanga ad ascoltare rapita e attenta...queste favolette colpiscono l'immaginario dei bimbi in un modo quasi magico, a leggere con i loro occhi sono pura poesia. Ammetto che ero un po' prevenuta, non credevo che ne sarebbe stata conquistata, pensavo che fossero un po' anacronistiche per questi bimbi che sono nati nell'era del pc, che loro malgrado, hanno un rapporto facile e diretto con la tecnologica, che considerano un oggetto quasi banale uno smartphone e non si stupiscono se dal divano di casa, ci colleghiamo con mezzo mondo...invece sono stata piacevolmente smentita, queste favole sono speciali e senza tempo e hanno la capacità di entrare nel cuore dei bimbi in modo molto semplice e naturale.

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