Siamo entrati nella spirale della scelta della scuola primaria per la cinquenne (ormai quasi cinquenne e mezzo).
Già il fatto che dovrei andare in giro a dire "mia figlia inizia la PRIMA PRIMARIA" ha dell'assurdo: ma come al solito non riusciamo a cedere alla tentazione di copiare male i Paesi anglosassoni, solo così mi spiego questa simpatica allitterazione, che è sicuramente meno brutta se la si pensa in versione originale.
Aggiungiamo anche che la mamma è da settembre che sta metabolizzando che questo è l'ultimo anno di materna per la cinquenne: metabolizzazione peraltro molto lenta e con risultati molto scarsi.
In queste condizioni, perciò ieri pomeriggio sul tardi, dopo la piscina io, la cinquenne e due sue amichette con rispettive mamme abbiamo varcato la soglia di una delle scuole papabili per un primo incontro orientativo.
Ai miei tempi la scuola si chiamava elementare, c'erano le lavagne di ardesia e i gessetti che se troppo lunghi facevano quel rumore fastidiosissimo, e si sceglieva la scuola forse più per comodità logistica che per altro (o forse non la si sceglieva affatto: era una scelta scontata): ora la scuola (PRIMARIA) ti presenta il POF, ti illustra con piglio da pubblicitario le attività, didattiche e non, il pre il post-scuola, il servizio mensa, il servizio bus, le aule con la lavagna interattiva touch-screen, l'aula computer ecc ecc ecc. Orientarsi nella giungla delle offerte diventa quasi difficoltoso, perchè di offerte si tratta, dato che se non si raggiunge un numero minimo di bambini di fatto una classe non può partire.
Nella nostra realtà di piccola provincia agli estremi dell'impero, le scuole stanno così impegnandosi a proporre soluzioni diversificate e valide, che a parer mio sono solo a vantaggio del bambino: ad esempio, la scuola che abbiamo visitato ieri propone lezioni di sci e di nuoto, un'altra lezioni di orientamento musicale..
Quello che per me è importante è che sia un ambiente comunque piacevole e sereno, dove imparare ad amare lo studio, dove venga sollecitata la curiosità dei bambini: forse è utopia e forse mi faccio troppi problemi, forse ha ragione la mia amica che dice "io scelgo in base alla comodità: ho la scuola davanti, perchè devo farmi menate inutili". Non sono convinta di questo approccio, io credo che stiamo gettando le basi (anzi, le abbiamo già gettate, ma questo è un ulteriore, importante step) per far sì che i nostri bimbi diventino persone interessate, curiose, critiche, indipendentemente da quello che nella vita sceglieranno di fare o si troveranno a fare. E io vorrei che queste basi che stiamo gettando siano solide, forti, importanti: per questo mi sembra così importante scegliere la scuola giusta o quella che più si avvicina all'idea di scuola che abbiamo io e il coniuge.
A tutto questo turbine di pensieri, di ansie, di emozioni delle mamme, ieri pomeriggio si contrapponeva una certa superiorità delle nostre piccole donne di fronte alla visita della scuola: in realtà erano decisamente stravolte dopo la piscina!!!